ma rappresentano un'alternativa gustosa che, con accanto un'insala tina verde, costituiscono una variante per la cena!Chi come me vive a Palermo, le realizza in pochi minuti così come faccio io
di tanto in tanto. Infatti non so quanti di voi sanno che da noi, non c'è fruttivendolo che al pomeriggio non abbia davanti al proprio negozio dei grossi pentoloni fumanti, alcuni contengono patate bollite altri a seconda della stagione dei fagiolini, oppure come in questo periodo dei carciofi bolliti detti domestiche! Mio padre, nella sua rigida morale di cuoco, li chiamava "u' manciari ri lagnusi" (il mangiare dei pigri).Non sia mai per lui, che ci si possa avvalere, in cucina, di qualche vantaggio! Tutto deve essere fatica e sudore!
Oggi, non avendo particolare voglia di cucinare ed essendo tra l'altro anche tardi, ho pensato di rispolverare la ricetta di queste frittelle, che preparavo frequentemente quando i miei figli erano piccoli e dovevo inventarmene una più del diavolo, per far mangiare loro uova e formaggio! Tutti e due i miei figli soffrono ancora oggi di intolleranza "ali-mentale" verso il latte e i suoi derivati.
E così passando dal fruttivendolo con appena 60 centesimi ho comprato 500 g di patate già bollite e pelate, giunta a casa, mi è bastato passarle, aggiungere una manciata di parmigiano grattugiato, 3 uova un po' di pepe ed una manciata di semi di finocchio. Ho realizzato un'impasto cremoso, ed a grosse cucchiaiate le ho tuffate nell'olio bollente, finché non si sono dorate.
Si può fare a piacere una variante, aggiungendo all'impasto del prosciutto a cubetti, oppure
un trito d'aglio e prezzemolo, in ogni caso vi assicuro che sono molto buone!