11/04/09

Biati l'occhi chi vidinu a Pasqua!


Siamo nella settimana santa, e alcuni dei suoi giorni sono segnati da riti e consuetudini.
Ci sono cibi rituali a cui nessun buon siciliano saprebbe rinunciare.
E' possibile che non si assista alle cerimonie religiose, ma non si può restare indifferenti a ciò che per queste feste, la cucina siciliana offre.
Di certo a Palermo il giorno di Pasqua, non c'è tavola senza cassata, pupu cu l'ovu e picureddi! oltre ai nazionali dolci, uova e colomba.
La cassata siciliana è il dolce per eccellenza!
Di origine araba, ha una forma rotonda, un fondo di pan di spagna e un bordo alternato con pasta di mandorle, è ripiena di dolcissima crema di ricotta di pecora, rivestita con una glassa bianca di zucchero, e guarnita di frutta candita e zuccata a strisce sottili.
E' tale la celebrità di questo dolce, che di certo la conoscerete tutti!

lu pupu cu l'0vu
Altro dolce è lu pupu cu l'ovu. E' una pasta ammollita di varie forme, a cestino o pupazzo,
con una rilevatura capace di contenere un uovo sodo dentro. Queste uova avvolte si mettono a
bollire in acqua colorata, in modo che il colore giallo o rosso attragga maggiormente i bambini.
L'origine di fare queste dolci è antico e pare che abbia avuto origine nei monasteri siciliani.


li picureddi


Nei giorni che precedono la Pasqua, in molte famiglie c'è un gran da fare, nella preparazione
di queste pecorelle. La loro preparazione è piuttosto complessa ma fortunatamente coinvolge
tutta la famiglia.

Preparare queste pecorelle di farina di mandorle non è difficile gli ingredienti base sono di facile reperibilità. Per una pecorella occorrono:
100 gr di farina di mandorle
100 gr di zucchero a velo
1/2 fialetta di aroma di mandorle
una piccola tazza d'acqua
uno stampo
confettini, bandierine cestino e fiocchetto

In una ciotola amalgamate la farina di mandorle con lo zucchero a velo, ed aggiungete metà della fialetta di aroma di mandorle, ed un pò d'acqua. Lavorate con i polpastrelli finchè avrete amalgamato bene gli ingredienti, fino ad ottenere una pasta morbida.
Non esagerate nei tempi d'impasto, perchè la farina di mandorla, tende a sprigionare un umore oleoso che indurirebbe la pasta.


Otterrete così una pasta consistente (vedi foto), cospargete lo stampo con l'amido (per non fare attaccare la pasta) e riempitelo con la vostra pasta di martorana.




Avrete così creato la vostra pecorella staccatela delicatamente dallo stampo, modellatela e disponetela nel cestino o in un vassoio, attendete qualche ora prima di decorarla con i colori vegetali, e guarnire con le decorazioni.




10/04/09

risotto con "sparacelli"

La qualità delle foto non è delle migliori, anche la macchina fotografica da qualche tempo non ne vuole sapere, avrà anche lei bisogno di una ricarica!
Comunque sia, voglio postare lo stesso questo delizioso risottino che ho preparato con i broccoli raccolti nell'orto di Hermes.
La preparazione è semplice ma la bontà delle verdure appena raccolte, ci ha deliziato!

esecuzione: staccare i germogli più teneri dalla pianta e lavare bene le verdure; scottatele in
abbondante acqua bollente salata che conserverete. A cottura ultimata tirateli fuori e tritateli.
Tritate finemente una cipolla e fatela rosolare in un tegame, con mezzo bicchiere d'olio evo, versate il riso Carnaroli, e rigiratelo nel condimento bagnandolo di tanto in tanto con un mestolo dell'acqua di cottura dei broccoli che avete lasciato da parte, aggiungete le verdure tritate, e
continuate finché il riso non sarà cotto, ricordate che l'acqua di cottura era già salata gustate solo
alla fine e se occorre, regolate di sale e pepe. A piacere può essere aggiunto del formaggio.