23/12/09

Auguri di BUON NATALE e per l'Anno che verrà.....


Colgo l'occasione in prossimità delle festività natalizie e alla fine dell'anno che ci stiamo appena lasciando alle spalle, e alle speranze ed ai propositi che affidiamo all'anno che sta per iniziare di fare a tutti i miei più sinceri AUGURI.

E così dopo avere esaurito, la febbre degli acquisti ed iniziare quella delle abbuffate, che sigla una superficiale ansia di vivere, negando un pur recente proposito di austerità, ecco risorgere un desiderio di verità e di scopi essenziali della nostra vita. Lo spirito del Natale si va via via perdendo, e ci si rende conto sempre di più della totale mancanza di senno che ormai contraddistingue l'umanità. Sarò pessimista forse, certo però che avverto dei notevoli contrasti.
Da un lato, c'è gente che fatica per tirare avanti ed arrivare alla fine del mese, dell'altro gente che vuol spendere tutto, vivendo
in grande stile il periodo di austerità imposto ultimamente dall'economia.
E mentre la FIAT decide di chiudere lo stabilimento di Termini Imerese, le esotiche località di vacanza con le calde spiagge dorate sono tutte prenotate! per molti sono, solo immaggini su poster o cartoline, e tali rimarranno!
Certo che l'anno che ci siamo lasciati alle spalle è stato veramente duro, l'economia mondiale, ha avuto un terribile crollo che peserà sui nostri bilanci chissà ancora per quanti anni, e quel che è peggio e che tutto ciò si ripercuoterà sulle generazioni future.
Certo, i giovani, i nostri figli!
In molti di essi, avverto un'atmosfera di rassegnazione.

I più grandi, ormai più che ventenni hanno vissuto insieme ai loro genitori, e qui vado sul personale, l'impatto con la constatazione della fine degli ideali, che vanno dalle rivoluzioni naufragate al fallimento della politica. Molti non trovano una collocazione politica in questo paese, non si sentono rappresentati da nessuno, non si riconoscono in nessuno di questi partiti, o delle coalizioni che ci sono al governo e tutto ciò è veramente grave in uno stato che si ritiene democratico.
Altri invece, mi riferisco soprattutto alla fascia dei quindicenni, sembrano come contagiati da un'idolatria nei confronti dell'avere e dell'apparire, certo a qualcosa bisogna pur darsi!
La speranza ad una cristianità che ci aveva fatto credere la chiesa cattolica, divulgando un nuovo spirito religioso con Papa Gionanni Paolo II, è caduta anche quella!
Si fanno strada nel clero sempre più preti negazionisti e con essi l'estenzione del sentimento religioso.
La sensazione di fine, fa paura. Le risposte sociali non sono sufficienti, ed ecco di conseguenza cercare di addossare le responsabilità ad altri, si devono trovare i colpevoli!
E così, vecchie e preoccupanti formule tornano alla ribalta, sale l'intolleranza, tutto ciò che è diverso, è una minaccia! interminabili guerre insanguinano popoli da sempre nemici.
Nelle metropoli è cronaca quotidiana di atti di odio generati dall'intolleranza verso il diverso con pretesti che vanno dal colore della pelle, alle religioni ed anche ai luoghi di preghiera, al cibo con i suoi odori, alla violenza contro donne e bambini vittime di ogni età sesso e condizione sociale.
Ed infine, il nord contro il sud, l'isola e la terraferma, ed un ponte
, un ponte che sembra debba dover cancellare tutte queste differenze, grazie ad esso saremo tutti uniti! Saremo tutti: Nord!


22/11/09

caponata di melanzane

Ohi!ohi! Con i piedi doloranti, mi concedo finalmente una pausa.
Oggi sono stata colta da un raptus improvviso di femminilità, e con l'intento di slanciare la mia figura ho indossato gonna e tacco 10.
Approfittando del bel tempo che caratterizza quella che viene chiamata "l'estate di S.Martino", me ne sono andata in giro per godermi questa tiepida giornata di sole.
Risultato,aveva ragione zia Maria, quando diceva: se bella vuoi apparire un poco devi soffrire! ed io sto soffrendo!
Alla fine però ne è valsa la pena, non sembravo certo una delle protagoniste di "Sex and the city" ma per qualche ora ho svolazzato tra negozi e supermercato, guardando soddisfatta la mia figura riflessa nelle vetrine, dicendomi che in fondo questa nonna non è poi così male.
Eh sì, perchè udite udite, sono diventata Nonna!
il 14 settembre è nato il mio primo nipotino, Emanuele. Ed ovviamente, è bellissimo! parola di nonna!
Comunque, se non altro questa sosta davanti al pc, girando per i post del mio blog qua e là, ha fatto scattare la voglia di rifarmi viva con quanti di voi si stessero chiedendo che fine avessi fatto!
e cosa di più buono potevo proporvi di una squisita caponata di melanzane?



Alla sola vista degli ingredienti variopinti e delle erbette profumate che occorrono per preparare questa prebalitezza si può pregustare la bontà di questo antipasto tipico della cucina siciliana. L'esecuzione è un pò lunga, per questo consiglio di prepararne una bella quantità da tenere in frigo. Può essere consumata anche dopo diversi giorni.

ingredienti:

-6 belle melanzane -200g di olive verdi denecciolate -50g di capperi -2 grossi gambi di sedano
-2 mestoli di salsa di pomodoro -2 grosse cipolle tagliate a fette sottili -1/2 bicchiere d'aceto di vino - 2 cucchiai di zucchero -basilico fresco

eccovene la ricetta:

Tagliate le melanzane a dadetti ponetele in un colapasta e cospargetele di sale, friggetele in abbondante olio d'oliva ben caldo, disponendole su un foglio di carta assorbente e tenetele da parte.

Intanto preparate la salsa. Pulite il sedano tritatelo e fatelo sbollentare in poca acqua salata per 5 minuti, quindi fatelo scolare.Denoccialate le olive e dissalate i capperi. In un tegame soffriggete la cipolla alla quale aggiungerete il sedano già sbollentato, le olive e i capperi, insaporite con sale e pepe o peperoncino, ed aggiungete la salsa di pomodoro ed il basilico fresco. Continuate la cottura per altri 10 minuti, mescolando spesso, poi cospargete la salsa con lo zucchero e diluitela con l'aceto.fate cuocere per qualche altro minuto ed è pronta.













Disponete le melanzane in un piatto di terracotta, e copritele con la salsa e guarnite con foglie di basilico. Lasciate raffreddare all'aria e dopo ponetela in frigo per almeno 3 ore. Non mescolatela, secondo un mio consiglio, rischiereste di spappolare le melanzane, fatelo prima si servirla,quando sarà ben fredda.



08/07/09

gattò di patate

Riprendo a scrivere dopo un lungo periodo d'impigrimento mentale.
E il modo migliore per cominciare, in questa calda e asfissiante giornata di Luglio, è proprio quello di condividere con voi questa ricetta, un'occasione da cogliere per ritrovare entusiasmo ed energia. L'occasione di prepararlo, mi è stata offerta da mio figlio Manfredi, tornato a casa da Malta dove lavora, per qualche giorno di ferie, e così ho voluto preparargli uno dei suoi piatti preferiti, accogliendolo in casa con profumi e sapori a lui noti. I Palermitani amano molto questo piatto di origine napoletana, di cui ne conosco varie versioni.Si può preparare infatti con una farcia di ragù o inserendo fra i condimenti strati di formaggio, mozzarella o provoletta. La mia versione invece, esclude i formaggi ed il burro, poiché verso i latticini i miei figli hanno da sempre avuto un'intolleranza, ed infine risulta anche più leggero.
Ingredienti per 6 persone:
2 kg di patate vecchie a pasta gialla
1 ett0 di salame tipo napoli tagliato a fette
2 etti di prosciutto cotto
2 etti di mortadella con pistacchi
100 grammi di parmigiano grattugiato
5 uova intere
2 cucchiai di pangrattato
Noce moscata
Sale e pepe nero macinato q. b.
un bicchiere di olio evo

Preparazione:In abbondante acqua, lessare le patate con la buccia. Ancora calde, pelarle e passarle allo schiaccia-patate. Metterle in una grossa ciotola, quindi unire 5 uova intere, una manciata di parmigiano, un po’ di noce moscata regolar di sale e aggiungere il pepe macinato. Impastate il tutto a mani nude finché gli ingredienti risultino ben
amalgamati. Ungete una teglia con olio evo e cospargetela di pan grattato. Fare uno strato con il composto di patate avendo cura di farlo ben aderire al fondo e alle pareti della teglia e alternate con i salumi, quindi ricoprire con un'altro strato dell'impasto rimanente, ungete con olio evo e cospargete con un pò di pangrattato. Con una forchetta, a vostro piacere potete fare dei disegni o una scritta. Cuocere in forno già caldo a circa 190 gradi per 30-35 minuti o finché la superficie sia ben dorata.Togliere dal forno ed attendere che il gattò si raffreddi (occorrerà circa una mezz'ora) prima di servirlo tagliato in ampie fette con accompagnamento di una fresca insalata verde.
Vino: bianchi siciliani freddi di frigo.














11/04/09

Biati l'occhi chi vidinu a Pasqua!


Siamo nella settimana santa, e alcuni dei suoi giorni sono segnati da riti e consuetudini.
Ci sono cibi rituali a cui nessun buon siciliano saprebbe rinunciare.
E' possibile che non si assista alle cerimonie religiose, ma non si può restare indifferenti a ciò che per queste feste, la cucina siciliana offre.
Di certo a Palermo il giorno di Pasqua, non c'è tavola senza cassata, pupu cu l'ovu e picureddi! oltre ai nazionali dolci, uova e colomba.
La cassata siciliana è il dolce per eccellenza!
Di origine araba, ha una forma rotonda, un fondo di pan di spagna e un bordo alternato con pasta di mandorle, è ripiena di dolcissima crema di ricotta di pecora, rivestita con una glassa bianca di zucchero, e guarnita di frutta candita e zuccata a strisce sottili.
E' tale la celebrità di questo dolce, che di certo la conoscerete tutti!

lu pupu cu l'0vu
Altro dolce è lu pupu cu l'ovu. E' una pasta ammollita di varie forme, a cestino o pupazzo,
con una rilevatura capace di contenere un uovo sodo dentro. Queste uova avvolte si mettono a
bollire in acqua colorata, in modo che il colore giallo o rosso attragga maggiormente i bambini.
L'origine di fare queste dolci è antico e pare che abbia avuto origine nei monasteri siciliani.


li picureddi


Nei giorni che precedono la Pasqua, in molte famiglie c'è un gran da fare, nella preparazione
di queste pecorelle. La loro preparazione è piuttosto complessa ma fortunatamente coinvolge
tutta la famiglia.

Preparare queste pecorelle di farina di mandorle non è difficile gli ingredienti base sono di facile reperibilità. Per una pecorella occorrono:
100 gr di farina di mandorle
100 gr di zucchero a velo
1/2 fialetta di aroma di mandorle
una piccola tazza d'acqua
uno stampo
confettini, bandierine cestino e fiocchetto

In una ciotola amalgamate la farina di mandorle con lo zucchero a velo, ed aggiungete metà della fialetta di aroma di mandorle, ed un pò d'acqua. Lavorate con i polpastrelli finchè avrete amalgamato bene gli ingredienti, fino ad ottenere una pasta morbida.
Non esagerate nei tempi d'impasto, perchè la farina di mandorla, tende a sprigionare un umore oleoso che indurirebbe la pasta.


Otterrete così una pasta consistente (vedi foto), cospargete lo stampo con l'amido (per non fare attaccare la pasta) e riempitelo con la vostra pasta di martorana.




Avrete così creato la vostra pecorella staccatela delicatamente dallo stampo, modellatela e disponetela nel cestino o in un vassoio, attendete qualche ora prima di decorarla con i colori vegetali, e guarnire con le decorazioni.




10/04/09

risotto con "sparacelli"

La qualità delle foto non è delle migliori, anche la macchina fotografica da qualche tempo non ne vuole sapere, avrà anche lei bisogno di una ricarica!
Comunque sia, voglio postare lo stesso questo delizioso risottino che ho preparato con i broccoli raccolti nell'orto di Hermes.
La preparazione è semplice ma la bontà delle verdure appena raccolte, ci ha deliziato!

esecuzione: staccare i germogli più teneri dalla pianta e lavare bene le verdure; scottatele in
abbondante acqua bollente salata che conserverete. A cottura ultimata tirateli fuori e tritateli.
Tritate finemente una cipolla e fatela rosolare in un tegame, con mezzo bicchiere d'olio evo, versate il riso Carnaroli, e rigiratelo nel condimento bagnandolo di tanto in tanto con un mestolo dell'acqua di cottura dei broccoli che avete lasciato da parte, aggiungete le verdure tritate, e
continuate finché il riso non sarà cotto, ricordate che l'acqua di cottura era già salata gustate solo
alla fine e se occorre, regolate di sale e pepe. A piacere può essere aggiunto del formaggio.

29/03/09

risveglio


Amici rieccomi! Ritorno a scrivere dopo una lunga pausa. Ma con la primavera è arrivata anche
un'aria di cambiamento. Lasciatami alle spalle i lunghi grigi mesi invernali, le giornate buie,
il freddo e il maltempo ed anche qualche evento negativo, piano piano mi sto rimettendo in moto facendo rinascere in me la voglia di fare e prendermi cura delle piccole e grandi cose, e da un sentimento di ottimismo.
Due tristi eventi hanno segnato la mia vita. Dopo aver perso a Novembre la nostra vice Mamma, la zia Maria, i primi di Marzo anche Gionnj, mio padre ci ha lasciati, è morto!
Cosa tristemente naturale, specialmente quando ci lascia una persona che ha già passato il traguardo degli 85 anni.
Ma proprio quest'evento così naturale all'apparenza, ti porta a meditare sul senso della nostra
vita, e fa emergere ricordi sul nostro passato. E così davanti a queste circostanze l'effetto del ricordo allieta e rattrista contemporaneamente, facendo apparire le cose più grandi e dando
un senso anche ai più insignificanti fatti quotidiani, cercando fra tutti quello che diverrà il ricordo più grande!
E quindi è Primavera! questa meravigliosa stagione che segna il risveglio alla vita, fa rinascere la voglia di sperimentare nuovi e vecchi sapori in cucina, e dare sfogo alla fantasia.
Negli ultimi mesi veramente nella mia cucina e nel mio frigo c'è stato un "deserto", niente voglia di cucinare, e per di più, con il freddo che ha fatto, siamo andati avanti, a minestroni e zuppe!
che per carità! saranno sani, utili e buonissime, ma che a noi isolani-siculi, ci mettono una tristezza infinita.
Voi non potete neanche immaginare, le facce che fanno i mariti Palermitani , ma soprattutto i figli, quando la sera, finalmente a casa, chiedono:-che si mangia??- e tu gli rispondi tutta
contenta, ( falsamente) perché già sai cosa ti aspetta: -Minestrone?-.
La risposta è quasi sempre:-Noooooooooo! e poi??-
E che gli hai detto! e poi, e poi che! Speri allora di avere nel frigo almeno 2 uova, per poter improvvisare una frittata, che immancabilmente però, deve essere accompagnata da una valanga di patatine fritte, che palle! e così ti ritrovi a cucinare un'altra volta, senza averne voglia, e veder svanire la flebile illusione di avere tutto pronto per poter vedere il film che tanto avevi aspettato.
Amici, mi dispiace se il mio silenzio vi ha fatto allontanare dal mio blog, ringrazio coloro che hanno
lasciato un messaggio, e spero di ritornare presto a postare delle buone ricette, con l'augurio di ritrovarvi e condividerle con voi. A presto!

18/02/09

ho certi cavoli.........




I cavoli, sono gli ortaggi più tipici dell'inverno, versatili in cucina e utili per purificare l'organismo. Inoltre con le loro sfumature cromatiche si distinguono con gli altri prodotti tipicamente invernali dai colori smorti, in linea con la stagione. Una volta venivano considerati ortaggi poveri, ma oggi sono state rivalutate le loro proprietà nutritive e costituiscono una valida fonte di vitamina C e di carotenoidi con notevoli proprietà antiossidanti e anche una serie di composti ad attività chemioprotettive. Il loro meccanismo d'azione è duplice, da un lato svolgono azione detossificante, significa che aumentano l'attività di quegli enzimi presenti nelle nostre cellule aiutandoli ad eliminare le sostanze tossiche e carciogeniche, dall'altro le sostanze bioattive dei cavoli proteggono le nostre cellule dallo stress ossidativo.
Di cavoli ce ne sono parecchi, dalle forme e colori più disparati, il broccolo è un'infiorescenza di colore verde scuro, il cavolfiore è di colore avorio oppure violaceo e si prestano ad essere cotti al gratin, bollito o trasformato in purea. Del cavolo cappuccio si consumano le foglie, a forma sferica e di colore chiaro, lisce e croccanti, si mangiano crude in insalata oppure fatte fermentare dando origine ai crauti tipico piatto di tradizione germanica. Ci sono poi le verze, con le foglie verdi e rugose; sono usate in minestre, risotti, e nella cassoeula lombarda. Sempreverde, ma con le foglie più allungate e più scure è il cavolo nero, ingrediente caratteristico della ribollita toscana. Infine parenti del cavolo sono i cavoletti di Bruxelles. Nonostante il loro nome, sono di origine italiana e sono stati importati in Belgio dai romani: sono piccoli e sferici e hanno il caratteristico gusto spiccatamente amarognolo.
Questi fantastici broccoli e sparacelli, di cui amo condividere le immaggini con voi, rappresentano
il frutto del primo raccolto fatto nell'orto del giardino di mio figlio Hermes e da lui stesso coltivato.


07/02/09

Stigghiola - street food a Palermo

Chi di voi è stato a Palermo, non può non aver notato, l'importanza che i palermitani danno
alla gastronomia- on the road, spesso costituita da elaborate specialità simbolo della cultura gastronomica dell'isola.
Una tra le specialità di cibo da strada più apprezzata dai palermitani è senz'altro "la stigghiola".
Se ci si addentra nel centro storico, ma anche nella periferia, dalle tre del pomeriggio in poi è facile imbattervi in bancarelle con graticole fumanti avvolte nell'odore degli stigghiola che vengono arrostiti all'aperto, il rituale si svolge tutti i giorni anche se festa.
Intorno a queste bancarelle troverete decine di persone intente a mangiare, bere e chiacchierare.
Arrivano a gruppi, giovani e anziani, donne e bambini, in macchina o in moto, operai o impiegati,
ma anche eleganti uomini in giacca e cravatta. Ci si trova tutti intorno a queste fumanti graticole
e si aspetta che sia cotta, si guarda verso la graticola impazienti, finché lo stigghiolaro estrae una stecca dalla brace la pone su di un bancone, la taglia a pezzetti la spruzza di sale e limone la mette in un piattino e ciascuno mangia con le mani questi caldi bocconcini.
Ma che cosa sono le stigghiola? Altro non sono che budella d'agnello.
La più semplice delle versioni è costituita da un ciuffo di prezzemolo e dall'omento attorno ai quali vengono attorcigliati i budellini del capretto o dell'agnello, in una variante, vengono avvolte le cipolle scalogne. Vengono cotte sulla brace con l'aggiunta di solo sale.
Un consiglio, mai dico mai cuocerli in casa, l'odore non verrebbe mai via!


Molti di voi inorridiranno all'idea di mangiare queste budelline, ma posso assicurarvi che sono buone. Personalmente, in strada non riesco a mangiarle, ma quando, di tanto in tanto ci riuniamo con gli amici e qualcuno riesce a farsele preparare dal proprio macellaio di fiducia, allora si
ne mangio qualche bocconcino. Come in questo caso!
Alcuni giorni fa, ci siamo riuniti, a villa Maio, una bella casa di campagna, dove di tanto in tanto
ci riuniamo con gli amici. Ognuno di noi in genere prepara una pietanza di un menù prestabilito
e di tanto in tanto ci concediamo un fuori programma molto gradito!



24/01/09

muriella di zucchine e gamberi

Alcuni giorni fa avevo preparato, la pasta con i broccoli in tegame, e poichè mi sono avanzati
un pò di ziti, il giorno dopo ho preparato questa ricetta utilizzando delle code di gambero
e delle zucchine. Ne è venuto fuori un piatto delicato e molto profumato. Molto buono!
L'ho poi presentato con questa coreografia, dando un pò d'effetto alla presentazione.
Un vero successo.
Per prepararlo occorrono:
4oo g di spaghetti (nella foto io ho usato il formato di pasta ziti)
300 g di code di gambero già sgusciate
3 zucchine tagliate a fettine sottili, per il senso della lunghezza
300 g di pomodori pelati a pezzetti
1 spicchio d'aglio, 1/2 cipolla, 1 mazzetto di prezzemolo, una grattatina di zenzero,
sale, peperoncino, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, olio evo.
Soffriggete, in un tegame, con l'olio evo, un trito di aglio e cipolla, unite i pomodori salate e pepate
e fate cuocere per dieci minuti. A questo punto unite i gamberi tritati, e dopo un paio di minuti,
grattateci sopra un di zenzero fresco, bagnate tutto con una spruzzata di vino.
Cospargete con un ciuffo di prezzemolo tritato e cuocete per 5 minuti.
Nel caso vogliate presentarle a strati, così come ho fatto io, date una sbollentata alle zucchine già affettate, e mettetele ad asciugare su di un canovaccio.
Lessate la pasta in acqua bollente salata, sgocciolateli al dente e trasferiteli nel tegame con il sugo, rigirate tutto, affinchè il condimento si distribuisca in modo uniforme, quindi cospargete di prezzemolo tritato e servite.

17/01/09

l'inverno che preferisco!


Rieccomi!Spero abbiate passato tutti delle buone feste e soprattutto che abbiate iniziato bene il nuovo Anno!
Oggi 16 Gennaio, mentre gran parte delle regioni italiane sono sotto la neve a Palermo è stata una stupenda e tiepida giornata di sole. Non potevo non godermela!
Il desiderio di andare al mare si è fatto sentire improvviso ed impellente.
Fortuna che il mio amore è venuto a prendermi in ufficio e così abbiamo raggiunto in pochi minuti Sferracavallo. In una panineria sul mare, abbiamo mangiato ricci e panelle
e poi abbiamo fatto una bellissima passeggiata nella costa di Barcarello, nella riserva di Capo Gallo.
Penso che le foto dicano tutto, voglio condividerle con voi.





12/01/09

risotto "funghi e peperoni" di hermes



Cari amici, e da un pò di tempo che non scrivo, e poichè mio figlio Hermes, ha dato
una chiave di lettura al fatto, preoccupandosi, ha voluto contribuire con una ricettina
veramente deliziosa, che ne dite???? non è fantastico!!!!! tutto sua madre.......!!
Ecco la mail che mi ha mandato quando finalmente è riuscito ad avere la connessione:
Cara Mammina, il pc si è connesso a casa !!!! ... ho scoperto che se mi metto nel tavolo del salone, vicino la finestra, allora prende la connessione wireless ; ne approfitto per mandarti le foto del risotto funghi e peperoni. TVB.

RISOTTO FUNGHI e PEPERONI preparazione: ¾ d'ora.
INGREDIENTI x 2 persone:
1 casseruola larga e bassa,
1 padella,
1 pentolino per brodo,
180 gr di riso "originario",
400 gr di funghi,
1 peperone rosso non troppo grande,
1 bella cipolla bianca,
1 spicchio d'aglio,
olio extra vergine d'oliva,
½ dado ai funghi porcini,
10 gr. funghi porcini secchi,
¼ di bicchiere di vino bianco,
noce di burro,
prezzemolo fresco (tritato con il coltello)
aceto balsamico alle mele,
sale, pepe, peperoncino tritato.
Preparazione:
Rosolare la cipolla con dell'olio extra vergine d'oliva e il peperoncino tritato.
Gettare nella casseruola il riso, mescolarlo in modo da far apprendere l'olio caldo ed a fuoco lento mescolare il riso non appena lo si sente scoppiettare ripetendo l'operazione per 6/8 minuti; nel contempo saltare in padella i funghi ben lavati, tagliati a dadini, con il peperone debitamente pulito e sfilettato anch'esso grossolanamente a dadi e con lo spicchio d'aglio, .. pepate, salate ... far cuocere sin quando il tutto sarà ben cotto, coprire e spegnere il fuoco. Versare il vino bianco nella casseruola con il riso e farlo evaporare alzando leggermente la fiamma.
Portare ad ebbolozione a fuoco lento mezzo lt. d'acqua con il dado ed i funghi secchi; tenere il brodo sempre ben caldo.
Cuocere il riso aggiungendo di tanto in tanto piccole quantità di brodo, soltanto a metà cottura unire funghi e peperoni e mescolando, ultimare la cottura.
Soltanto prima di servire nei piatti, aggiungere prezzemolo tritato, noce di burro e pepe macinato.
Decorare il piatto da pietanza con dell'aceto balsamico alle mele e una leggera spolverata di prezzemolo.
Adagiare il riso al centro del piatto e ....... buon appetito!