Uno dei ricordi più belli della mia fanciullezza è legato a questa festività che ricorre il 2 novembre, giorno in cui la chiesa commemora i defunti.
In quel giorno i Palermitani, vanno al cimitero a portare fiori ai propri parenti defunti, così come credo accada in tutta Italia. A Palermo però, posto dove l'immaginazione crea mondi di essere tutti fantastici, una credenza vuole, che in quei giorni, per molti bambini sia una delle feste più belle. E' credenza infatti che nella notte tra 1 e il 2 novembre, i morti lasciano le loro tombe, e girano per la città a raccogliere giocattoli, vestiti nuovi e dolci, con l'intenzione di donarli ai loro piccoli parenti, che siano stati buoni e meritevoli nel corso dell'anno, per non essere dimenticati. Immaginate dunque queste anime che vagano nella notte a fare spese!
A tale proposito, per facilitare loro il reperimento di tutto ciò, viene allestita una fiera, chiamata appunto "la fiera dei morti" e poiché è ovvio, che i doni non sono comprati dai morti, ma bensì
dai vivi, ecco che in quella notte o nei giorni precedenti, genitori, zii e nonni si danno un gran da fare per comprare senza essere visti, i doni per i loro bambini e con sapiente bugie , giustificano
le loro uscite serali dicendo:-andiamo a parlare coi morti!
Quando si avvicina la festa, per i piccoli cresce l'agitazione. Tutti cercano di essere buoni e obbedienti, altrimenti niente regali. Alle loro biricchinate le mamme dicono: -non andrò a parlare con i morti!-, e a quelli più monelli viene fatta una minaccia:- vennu li morti e ti grattano i piedi!. I bambini dal canto loro, solo i più piccoli a volte sono un pò impauriti e portano con loro nel letto la grattugia di casa, i più grandi invece fanno finta di credere a tutto, abbandonandosi ad un sonno speranzoso.
La notte della vigilia, i genitori dopo che i figli si sono addormentati, si danno un gran da fare a nascondere i doni nei posti meno sospetti! Finalmente arriva la mattina! ed ecco che i bambini si svegliano e impazienti iniziano a cercare dappertutto negli angoli più impensabili, talvolta trovano delusi degli oggetti, come patate o sassi, ma via via le loro ricerche diventano sempre più fruttuose ed ecco trovare, magari aprendo lo sportello del forno il videogame, nei bagni biciclette, sotto i letto le scarpe da tennis o la maglietta tanto desiderati.
Immancabile poi, sulla tavola della camera da pranzo "u' cannistru" un paniere colmo di
Infatti la mattina del 2 novembre si suole mangiare la "muffuletta",
Ma alla fine i veri protagonisti sono loro i nostri cari, I Morti, che per una notte risorgono per essere più vicini ai loro cari, ai bambini che per un giorno, scorazzando per le strade con i loro
nuovi giochi , ricordano i nonni o un loro giovane parente che non c'è più.
Purtroppo oggi quest'usanza sta via via scomparendo, qualche vago ricordo rimane nei quartieri più popolari, mentre invece nei quartieri nuovi, dove vivono pseudo-borghesi che ritengono questa usanza macabra e consumistica, è stata sostituita con la festa americana di Halloween.
Oggi quindi, girando per Palermo , anzichè imbattervi in quelle colorate - Fiere dei Morti-
di una volta, profumate da odori di cannella , di torroni o di fragranze di mandorle, voci di urlanti venditori che "abbanniano" cioè, inventano slogan divertenti per attirare i compratori,
incontrerete lugubri bancarelle di abbigliamenti mostruosi, lumini a forma di zucche, dai costi irragionevoli, che per una notte trasformeranno i nostri piccoli simili a zombi!