27/11/11

spiedini di pesce spada e gamberetti




Nei borghi marini, ma anche nei mercati cittadini della nostra isola, è facile assistere all'allegra esposizione delle bancarelle, sarde, sgombri, gamberi e polpi, tonno e pesce spada, ed altre mille varietà di pesce mediterraneo, sono i soggetti di una spettacolare scenografia, un tripudio di colori, un concentrato di odori e di sapori, di voci antiche, venditori che "abbanniano" le loro merci con lo scopo di attirare l'attenzione usando delle brevi frasi allegre e con tono melodico in modo da essere riconoscibili. Una volta per riassumere tutto questo bastava dire una sola parola:" VUCCIRIA", il mercato storico e più antico di Palermo.



Conosciuto in tutto il mondo fin dai tempi dei Greci e dei Cartaginesi, la Vucciria era un'importante centro di floridissimi traffici commerciali, godeva di una gloriosa fama, che sembrava non dovesse finire mai. Una frase ricorrente fra i nostri anziani proprio per dire che una cosa era impossibile o rinviata a tempo indefinito recitava:"quannù s'asciucano i balati ra Vucciria".



Macchè, i nostri vecchi non avevano messo in conto che sarebbero arrivati scellerati amministratori comunali che con una politica atta allo smantellamento della nostra cultura delle nostre tradizioni, che favorendo un deturpamento del nostro territorio, lasciando che immense aree di verde vengano inghiottite per favorire l'apertura di grandi centri commerciali, avrebbero fatto asciugare le balate della Vucciria. E' accaduto!
Una delle più belle testimonianze della fama di questo mercato, l'ha lasciata il pittore siciliano Renato Gottuso in un quadro molto rappresentativo. Guardando l'opera si entra nell'atmosfera di quello che doveva essere l'armonico trambusto del mercato.
Oggi mi aggiro all'interno del mercato, girando per viuzze e piazzette confusa tra mille odori e puzze, fiuto l'aria cercando di catturare vecchi profumi di cucina, cerco disorientata visi espressioni gesti e voci, che non ritrovo più!
Mi avvicino ad uno dei pochi banchetti del pesce rimasto, con l'intenzione di approntare la cena per la sera. Visto il taglio e la freschezza del pesce, avevo in mente di preparare una ruota di pesce spada al forno ma purtroppo anche i prezzi non sono più competitivi come una volta, e con quel che sarebbe costato ho dovuto abbandonare l'idea. Ho accettato l'offerta propostami dal pescivendolo, che mi offriva una fetta di pesce spada spessa due dita, che aveva già sul banco e dei gamberetti per 25euro, bèh accetto, prendo e porto a casa!
A questo punto, non mi resta che cambiare la ricetta e mettermi al lavoro. Preparerò dei delicati spiedini di pesce spada e gamberetti.

esecuzione:
Per cominciare pulisco i gamberetti e per esaltarne il gusto, li tengo un pò in una emulsione di olio, limone, sale e pepe.Taglio il pesce spada a tocchetti e per inumidirlo lo passo nella stessa emulsione. Con un peperone verde faccio dei quadrucci e preparo gli stecconi di legno, tenendoli per qualche minuto a bagno nel vino, così non si brucieranno sulla piastra e daranno gusto alla polpa del pesce, provate! In ciascuno spiedino infilo alternandoli gli ingredienti già preparati, alla fine dò una leggera spolverata di pangrattato servendomi di un colino, la panatura servirà ad assorbire e non disperdere i succhi che il pesce perderà durante la cottura. Cuocete, infine, per pochi minuti il pesce sulla griglia ben calda.
Un bichiere di vino bianco fresco, rigorosamente siciliano, completa il piatto!