I fratelli Pietro e Paolo, i miei amici contadini, coltivano questa eccezionale varietà d'aglio gigante che possiede delle notevoli caratteristiche. Oltre ad avere dei bulbi di grandi dimensioni, si
distingue anche per il suo gusto dolce e aromatico, moderatamente
piccante, il suo sapore intenso e deciso lo rendono indispensabile, per
la preparazione di numerosi piatti.
Pasta a picchio pacchio
La nostra tradizione culinaria, vanta di molte ricette semplici e stuzzicanti, che pur traendo le proprie origini dagli stenti, riesce a regalarci dei piatti rimasti dei veri capisaldi della nostra tavola.
Profumatissima e semplicissima da preparare, è questa ricetta di pasta a "picchio pacchio", che prende il nome onomatopea, dal suono che produce la lingua nel colpire il palato (chiò).
Il tipo di pasta prescelto è di rigore "margherita", che ha la caratteristica di essere ondulata da un lato, per trattenere meglio i sughi, ed è molto apprezzata dai palermitani.
ingredienti ed esecuzione
scegliete 1 kg di pomodori maturi, sbollentateli quindi spellateli togliendo i semi e mettete da parte il succo. Tritate uno spicchio d'aglio e soffriggetelo in una padella con olio exstravergine
aggiungete il pomodoro tagliato a tocchetti, lasciate insaporire ed allungate con il succo di pomodoro che avete messo da parte. Condite con sale, pepe e basilico e fate cuocere per circa 5 minuti a fuoco moderato. In una pentola portate a bollore l'acqua salata e calate la pasta, 500 gr di pasta margherita. Appena cotta, scolatela al dente e conditela con la salsa e basilico fresco.
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